sabato 25 marzo 2017

25 marzo 1957 – 25 marzo 2017


 
Oggi 25 marzo 2017, festa dell’Annunciazione della Nascita di Nostro Signore - o dell’Annunziata come dicono a Firenze - tutti in Italia  accentrano la loro attenzione sulla cerimonia romana del 60°  della Comunità Economica Europea divenuta poi Unione Europea.


E’ una celebrazione, un ricordo del passato ma alla ricerca di un buon auspicio per gli sviluppi futuri.

Oggi un’Europa a 27 membri (prima del Brexit 28) ha due zone deboli: il politicamente instabile Sud con il suo debito pubblico e il rigido Est con il forte nazionalismo di quei Paesi. In tutti i Paese ci sono movimenti antieuropeisti, talora importanti come in Francia.

E i cristiani, il cristianesimo come influisce su questi processi che toccano mezzo miliardo  di persone?


Nel 1957 la presenza politica e culturale cristiana era notevole: oggi molto meno.
Dopo le lotte per negare le ‘radici cristiane dell’Europa’ ci si è resi conto che il liberalismo radicale politico alla Altiero Spinelli e culturale alla Benedetto Croce ha preso il sopravvento. 
Anzi oggi si parla solo di economia e finanza all’ “americana”, perché l’identità culturale “europea” si è molto stemperata, a causa della globalizzazione con i relativi scambi di persone, idee, merci e servizi. Quello che appare ancora unirci sembrano essere le preoccupazioni economiche ed il rispetto delle liberta, anzi dei diritti individuali. Siamo diventati un’area culturale dove i problemi delle pensioni e della denatalità,  delle adozioni di coppie gay e dell’eutanasia sono discorsi quotidiani.

Non si può negare che il fine dello stato sia il benessere comune: scuole, ospedali, pensioni, difesa interna ed esterna.... 60 anni fa, però, tutto questo era inquadrato e radicato in una società civile in pieno sviluppo demografico, economico ed ideale.


I movimenti politici socialisti, cristiani, liberali erano in pieno sviluppo. Oggi sembrano restati solo i postumi del liberalismo radicale.
Dico sembrano, perché per dare un giudizio storico 60 anni sono troppo pochi ed inoltre noi siamo appieno dentro al processo di trasformazione.

Come uomini pensierosi del bene comune non possiamo però che  perseguire attivamente  i valori positivi di allora


(impegno politico, solidarietà sociale, interesse al pubblico) che ci tirano comunque fuori dal nostro egotismo individuale e collettivo.

Perché, ad una riflessione  seria, di questo si tratta. L’ aggressività attuale a tutti i livelli nell’Unione Europea è espressione dell’ egoismo incentrato sul ‘particulare’ che può essere superato e tenuto sotto costante controllo solo con l’impegno morale e civile. Anche dei cristiani.